Le cose brutte e le cose belle – di Alessandro Turati

1. LE COSE BRUTTE

Le presentazioni di libri cadono dal cielo. Delle volte vado dai benzinai, o dai tabaccai, o dai samurai a comprare le katana, e tutti mi dicono la stessa cosa, ossia che i loro figli presenteranno un libro. Per essere gentile chiedo Dove?, ed ecco che inizia un casino della madonna: tirano fuori i figli dai sacchi e iniziano le presentazioni e le letture dei brani lì, sul posto. Ebbene, mi siedo e sento quelle voci e so che, acquistando quei libri, mi perseguiteranno fino allo sfinimento, fino a rovinarmi la lettura.

Ho partecipato a una decina di presentazioni e ho capito una cosa: se avete una ragazza che sa nuotare, andate al mare coi preservativi perché, diceva una mia ex, in acqua è più facile rimanere incinta.

L’anno scorso sono stato al Salone del libro di Torino e verso le sette di sera ho perso conoscenza. Mi sono svegliato di notte in un parcheggio a pagamento e mi colava il sangue dal naso. Ciononostante, ricordo di aver preso tre libri. Uno l’ho completamente rimosso peggio di Süskind in Amnesia in litteris, gli altri due li ho impilati tra i libri che ho comprato per confusione, come si evacua durante un incendio.

Sono andato tre volte al Salone del libro di Torino e ho capito una cosa: se avete una ragazza che sa pedalare in equilibrio, noleggiate due biciclette e andate ripetutamente contro un muro che è meglio.

Il primo dell’anno ho fatto un incidente in macchina e ho chiamato il carro attrezzi. Il meccanico ha riparato i danni e ha voluto che lo pagassi con dei soldi veri. Inizialmente ho provato a cambiare discorso con le solite cose che si fanno per cambiare discorso: ingoiare le braccia per finta, spezzarmi un pollice, imitare i gabbiani, simulare pernacchie con le ascelle e via dicendo. Non c’è stato niente da fare, ha insistito a tal punto sventolando la fattura che mi è sembrato la prendesse sul personale. Così, avendo bisogno di soldi, ho scoperto che in Italia ci sono milioni di concorsi gratuiti di narrativa con premi di 300, 200 euro. Chiedono generalmente racconti molto brevi, 5000-6000 battute. Ho calcolato che potrei partecipare a un concorso al giorno e mi basterebbe vincerne quattro al mese per potermi licenziare (o pagare parte dei danni dell’auto). Però ci sono due problemi: bisogna andare a ritirare i premi di persona e leggere ad alta voce le proprie sciocchezze.

Non ho ancora partecipato a un concorso letterario ma ho capito una cosa: difficile fare i soldi con la scrittura.

A quindici anni ho presentato una serie di poesie a una casa editrice perché mi sembrava il modo migliore per sopportare l’assenza di una ragazza con la quale andare al mare o pedalare ripetutamente contro i muri. Ricordo che la migliore faceva più o meno così:

Ho paura dei cani perché non parlano.

Ho paura dei cani perché corrono.

I cani, capovolgendoli, tornano presto dritti.

Le paure, difficile capovolgerle.

Poi, tutti i cani del mondo ingoiano un sasso e soffocano e muoiono e vincono i gatti.

Non ci sono più cani, d’accordo, ma se ci fossero avrei ancora paura di loro.

Dopo qualche settimana ho ricevuto un contratto di pubblicazione nel quale mi si chiedeva di pagare e ho capito una cosa: a volte è meglio un rifiuto.

2. LE COSE BELLE

Negli ultimi due mesi ho letto qualche libro e ho capito una cosa: sono veramente bravo a leggere mentalmente.

7 Comments

  1. Sik ha detto:

    Anch’io ho paura dei cani perché non parlano…

  2. massimiliano ha detto:

    Turati non è mai banale, questo ragazzo deve scrivere a tempo pieno. E non è vero che non ha mai partecipato a un concorso, a quello di pescepirata ha partecipato (e sarà pure pubblicato!). Grande Ale!

  3. Alessandro ha detto:

    Esatto Massimiliano. E non solo: andrò pure a Torino a maggio. Sto cercando una stanza proprio in questi giorni.

  4. massimiliano ha detto:

    Allora sei recidivo… (mi risulta sarai anche al San Giorgio di Mantova Book l’8-9 Giugno) (non è che ti stai dando alle pubbliche relazioni?)

  5. Zio Scriba ha detto:

    A me i cani fanno più paura quando scrivono.
    Ma non è il tuo caso. 🙂

    p.s.
    Quanto ai cani a 4 zampe, propongo il sequestro di tutti quelli pericolosi per l’uomo. Per poi sguinzagliarli contro gli editori a pagamento.

  6. Datura ha detto:

    Arriverà il giorno in cui i soldi saranno oggetti obsoleti…
    Intanto impariamo a fare ‘le cose belle’…

  7. Paolo ha detto:

    Alessandro, sei un grande!
    Ci vediamo a Torino, ma questa volta promettimi che non berrai fino a distruggerti – mi piacerebbe chiacchierare con te! 😉