Coast to coast sulla Transiberiana d’Italia – di Adelina Zarlenga
Primo Piano seguirà le tappe di Riccardo Finelli sulla Carpinone-Sulmona
CAROVILLI. Sulmona- Carpinone coast to coast. Si tratta della nuova avventura di Riccardo Finelli, giornalista e scrittore di Modena, che ha deciso di viaggiare a piedi sulla Transiberiana d’Italia, raccogliendo testimonianze ed aneddoti di chi ha vissuto la linea ferroviaria, chiusa dal 2010. Le esperienze raccolte dal giornalista faranno parte di un libro, che sarà pubblicato in estate dalla casa editrice Neo Edizioni di Castel di Sangro. “Il progetto è già partito – spiega Finelli – sto già lavorando per raccogliere le storie di vita di coloro che hanno calcato la tratta, per raccontare cosa è stata e cosa potrebbe essere”. La spedizione dovrebbe partire a fine aprile, ma come preannunciato dallo scrittore, molto dipenderà dalle condizioni atmosferiche. Intanto, l’idea è piaciuta molto anche all’associazione “Le Rotaie Molise”, che da tempo si impegna per il ripristino della linea ferroviaria.
Riccardo Finelli in questi giorni è stato in Alto Molise, dove ha incontrato personaggi del posto. Ha catturato immagini e racconti video, che in parte sono già stati pubblicati sul suo canale YouTube. “Sono diversi anni che pratico questo territorio – sottolinea – perché mia moglie è di Sulmona. E mi ha sempre affascinato l’idea di un collegamento tra questa parte d’Italia arroccata sull’Appennino e Napoli. Il salto culturale tra i luoghi. Quando ho saputo che questa tratta era stata spogliata e chiusa, nell’indifferenza non solo delle istituzioni, ma soprattutto delle genti abruzzesi, ci sono rimasto male. In Molise qualche movimento c’è stato, ma in Abruzzo non si è mossa una foglia. Le persone devono capire il valore della tratta, che può essere fonte di sviluppo sostenibile per il territorio, di turismo legato al verde”.
L’esigenza di raccontare la Carpinone-Sulmona nasce per Finelli da un desiderio personale. Lo scrittore, infatti, ha pubblicato altri libri, in cui protagoniste diventano le testimonianze che la gente ricorda dei luoghi. Come nel volume “150 anni dopo”, ambientato negli scenari della spedizione dei Mille, ripercorsi davvero dall’autore in sella ad un Dink 125 cc, attraverso “ferrovie fantasma”, racconti di chi si batte contro la mafia e “tanta altra Italia”, come dice lui. Ma l’esperienza di trekking sulle seconde rotaie più alte dello stivale può essere anche un importante stimolo, per non spegnere i riflettori sulla tratta. “Sto già raccogliendo testimonianze video – aggiunge Finelli – legate ai ricorsi, alle sensazioni relative alla linea. Sono appena stato a Carovilli e a San Pietro Avellana, paesi in cui ho percepito grande passione nei confronti della ferrovia. Il trekking farà da filo narrativo”. E per non perderci questa entusiasmante avventura, per entrare nella dimensione emotiva della Carpinone-Sulmona, Primo Piano Molise seguirà tappa dopo tappa il viaggio di Riccardo Finelli, attraverso una sorta di diario di bordo dell’autore tra le meraviglie e le storie della Transiberiana d’Italia.
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